lunedì 27 ottobre 2014

Aldilà del gioco

Tanto per cominciare Buongiorno. L’educazione prima di tutto.
Come si potrà intuire dal sito e un po’ meno dalla grafica, questo blog parla di giochi da tavolo. Quel gigantesco mondo in continua espansione fatto di token, cubetti di legno e plance delle più disparate forme e colori.
Non saranno delle vere e proprie recensioni primo perché ci sono una marea di siti che lo fanno già (e meglio di come lo farei io – ciao tana!) secondo perché non ne ho voglia.
Quello che desidero fare io è invece dare una sensazione, trasmettere le impressioni, raccontare quello che succede quando decidiamo di sederci al tavolo davanti ad un bel gioco e qualcosa da mangiare possibilmente.
Mi considero un neofita del mondo ludico, ho cominciato relativamente da poco e la mia collezione è appena agli inizi, ma la passione ce l’ho. Quelli che mancano sono i soldi per comprarli sti giochi, ma in qualche modo rimedieremo.
I compagni di giocate sono sempre gli stessi: mia moglie, con la quale condivido un'inspiegabile e fortunosa passione per i boardgames, l'heavy metal e le serie tv, e una coppia di ragazzi pugliesi con i quali invece condividiamo l'altra metà della nostra collezione di giochi. Ogni tanto cerchiamo di tirar dentro qualche niubbo, ma per ora, oltre Carcassonne non siamo riusciti ad andare, al massimo un Hanabi o un Jungle Speed, quando proprio la vogliamo buttare in vacca.
So che dicendo questa cosa riceverò più insulti che altro, ma personalmente non sono un seguace dei gestionali crucchi più che altro perché mi sembra che manchino di anima. Per carità, li faccio volentieri e non mi tiro indietro, ma quando un gioco smette di essere tale e diventa puro esercizio matematico allora non mi piace più (anche perché in matematica son sempre stato una sega). Preferisco quando c’è più interazione con gli avversari, quando un tiro di dado o una pescata di carte ti può risolvere la serata; poi parlo io che coi dadi ho una sfiga antologica, ormai quando passo davanti allo scaffale, la scatola di Risiko mi ride in faccia.
I nostri amici invece, se non ci sono almeno 300 cubetti di legno di 9 colori diversi non si muovono neanche di casa, ma alla fine ci veniamo incontro e ci divertiamo lo stesso.
Comunque bando alle ciance e partiamo.